venerdì 29 marzo 2013

Goûters alle nocciole




Quella che in Italia si chiama merenda, in Francia viene chiamata quatre heures - le quattro, che è appunto l'orario in cui sedersi e mangiare qualcosa di leggero e veloce. Una colazione del primo pomeriggio.
Prima di questo termine e parlo del 1800, era usata la parola gouter (assaggiare, assaggio, o anche da gout, goccia o qualcosa di piccolo), e si riferiva alla merenda presa non solo dai bambini ma anche da tutte le persone che necessitavano di forze come donne in attesa, adolescenti, sportivi o per chi svolgeva lavori pesanti.
Si trattava di una fetta di pane con burro o un pezzo di cioccolata dentro il panino (il nonno del pain au chocolat).
Oggi abbiamo l'imbarazzo della scelta ma devo dire che conservo un tenero ricordo delle mie merende da bambina quando Nutella e merendini non erano nati o conosciuti e mia nonna mi faceva il panino con dentro la tavoletta di cioccolata o la fetta di pane, strusciata con il pomodoro e condita con olio e sale. Una festa! E io che ho sempre mangiato come un uccellino (così diceva mia nonna), quanto arrivavano le quattro, quella merenda era attesissima!
Il gouter oggi può essere benissimo un biscottone farcito come quello che vi propongo con le nocciole e la crema di nocciole.



Ingredienti

200g farina
60g farina di nocciole
2 cucchiai cacao amaro
120g zucchero a velo
130g burro
1 uovo
1 pizzico di sale

200g crema di nocciole







Procedimento

Setacciare la farina e unirla alla farina di nocciole, il cacao, lo zucchero e un pizzico di sale. Aggiungere il burro a temperatura ambiente e lavorare fino a formare un composto sabbioso. Aggiungere l'uovo leggermente battuto e lavorare fino ad ottenere un composto omogeneo.
Avvolgere di pellicola trasparente e conservare in frigo per 1 ora.
Scaldare il forno a 180°.
Stendere la pasta e con il coppapasta, tagliare dei cerchi. Alla metà di questi, praticare un foro al centro.
Far cuocere per 15 minuti, lasciare raffreddare e poi comporre i biscottoni farcendoli la crema di nocciole.
! Per non rovinare la forma, io li taglio a cerchio, tolgo i ritagli, li metto in frigo e dopo 20 minuti, visto che sono più rigidi, sono più maneggevoli e posso sistemarli nella teglia.








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Cheesecake salato ricotta e prosciutto



100 g biscotti TUC (1 pacchetto)
250 g ricotta
80 g burro fuso
150 g formaggio spalmabile alle erbe (tipo Philadelphia)
2 fette prosciutto crudo magro
1 tuorlo
sale pepe prezzemolo
prosciutto per la decorazione

Tritate i biscotti finemente.
Aggiungete il burro fuso e mescolate per rendere omogeneo il composto.
Sistemate una teglia 18 cm di diametro (non di più),foderata da carta da forno.
Versate il composto di biscotti e schiacciate con il fondo di un bicchiere per formare la base della torta.
Infornare a 180° per 10 min.
In una ciotola mescolate la ricotta con il formaggio alle erbe, le 4 fette di prosciutto tagliato a listarelle con la forbice, sale, pepe, prezzemolo e il tuorlo (io ne ho messo metà).
Versate sulla base e infonare a 180° per 30 minuti.
Far raffreddare dentro il forno con lo sportello aperto per non far formare le crepe.
Sformare e servire decorato con roselline di prosciutto.






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sabato 23 marzo 2013

Penne salsiccia e piselli profumate alla salvia


 Ci sono tre frasi che detesto.
Quello che ti dice: "Io son buono e caro ma se mi pesti i piedi..." (ma va?!).
Quello che ti dice "Io odio la falsità e l'ipocrisia" (che ami la pace nel mondo, non lo dici?).
E poi mia mamma che mi dice: "Moni, che sorpresa che sei arrivata per pranzo! Ma io non ho niente da preparare!!"
E dopo 15 minuti hai il banchetto di Cesare Ottaviano Augusto sulla tavola.
"Ho fatto una cosa veloce, quello che avevo in casa...".
Ammappela.

Che poi, non è che ti fa un consommé, un riso all'olio, una fettina sgrassata di vitellino.
No.
Lei riesce a tirar fuori dal frigo le stesse cose che tira fuori un mago dal cappello, o la Signora Poppins dalla borsa.
E continua ad asserire che il frigo è vuoto.
Strana idea del vuoto.
Se io dico che in casa non ho nulla, vuol dire che al massimo in frigo trovi i capperi e un panetto di burro.
Ma sono sicura che anche da quelli riuscirebbe a inventarsi qualcosa.

E' che lei mi vede deperita, che faccina magra, ma mangi?
L'ultima volta, lo giuro, ha iniziato a mettere in tavola: peperoni marinati, olive in salamoia, pizzette salate, sfoglie ai mille gusti , aringhe all'olio, tutto homemade.
E siamo solo all'antipasto.
Poi una pasta con salsiccia e piselli dai-giusto-due-penne, il goulash eddai-assaggiane-un-pezzetto e infine il purè ma-come-non-lo-vuoi-se-ti-piaceva-tanto??
E quando pensi che devi farti 7 ore di strada di ritorno, che hai mangiato come ad un matrimonio, che il primo bottone del pantalone è già sganciato e stai arrancando verso l'amaro Lucano, è proprio lì che la mamma quasi sotto voce sussurra:
Ho fatto un piccolo dolcetto, mi dici com'è?
Sante mamme.

Per 4 persone

320 g penne rigate
300 g salsiccia fresca
200 g piselli

½ cipolla rossa

2/3 cucchiai panna da cucina
 passata pomodoro
olio sale pepe
qualche foglie di salvia


Far rosolare la cipolla tagliata a fettine nell'olio, aggiungere i piselli e farli cuocere insaporendoli con sale e pepe e le foglie di salvia lavate e asciugate. In un altro padellino, far rosolare la salsiccia senza olio né grassi e sbriciolarla con la forchetta. Unire la salsiccia ai piselli mescolare, aggiungere la panna e la salsa di pomodoro.
Far cuocere la pasta in acqua bollente salata, scolarla e unirla al condimento. 
Servire calde con qualche altra foglia di salvia.



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mercoledì 20 marzo 2013

Frollini al cacao


 Scusate se insisto, ma Hermé è Hermé. 
Pierre Hermé è il famosissimo pasticcere francese noto per i macarons. 
Dopo aver lavorato per Ladurée ha creato la sua maison Pierre Hermé Paris,  concependo una pasticceria d'alto livello, eliminando il superfluo che appesantisce il gusto nonchè l'occhio e concentrandosi sull'essenziale e sulle nuances di sapori.
Ho fatto diverse  sue ricette e mai una volta mi son trovata male. 
Le dosi son sempre giuste, i dolci sempre buoni.
Quella che faccio e rifaccio appena ho albumi disponibili è la sua pasta frolla montata perchè è friabile, leggera, veloce da fare e buonissima!
Questa frolla viene usata per i Viennoise, biscottini con la forma a zig-zag. 
Al solito, io ho avuto un'allucinazione di "biscotti con la perlina" e mi sono precipitata a comprare le perline argentate che tra l'altro non uso mai ma ero talmente in fase complulsiva che dovevo farli come li avevo visti in sogno.
E son venuti belli belli i miei biscottini. Anzi di Hermé. Anzi di tutti e due.

Frollini di Hermé

260g farina
30g cacao amaro in polvere
250g burro morbido
100g zucchero a velo
1 pizzico di sale
2 albumi


Setacciare il cacao con la farina. Lavorare il burro a pomata, aggiungere lo zucchero, il sale e mescolare bene. Battere leggermente gli albumi e unirli al burro poco alla volta sempre mescolando. Appena si saranno assorbiti, unire la farina con il cacao.
Riempire una sac à poche e creare dei zig-zag, o dei serpentelli o dei riccioli.
Infornare a 180° per 10/12min.
Lasciarli raffreddare su una gratella.


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martedì 19 marzo 2013

Pop-cakes salati


Ho provato a fare i pop cakes, una volta.
Quelli classici, di cioccolata con tutte le stelline come decorazione.
Ero nella fase"American Style Yeah" dove preparavo muffins, pancakes, brownies in terrificanti varianti e cookies mentre cantavo niu yoc niu yoc.
Poi un taglio netto e sono passata alla fase "Vive Paris" dove il mio colesterolo ha visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare.
Dopo le feste si sa, si fa dieta, e dopo le massicce dosi di burro mi son data alla cucina tradizional-bucolica.
E allora daje con le zuppe al miglio, i fagioli bio, le cim di repa, i cereali, le barbabietole e le torte di mele.
Poi ho trovato finalmente la mia strada. Una luce di è accesa nel mio cammino. Ho sentito la chiamata.
I dottori le chiamano "le voci" ma io insisto che era una semplice chiamata.

Ora so il mio stile di cucina: il mix.
 Il pout-pourri, il melange, il melì-melò, nu bordel.
E proporre i miei amati fingers in versioni americanizzate, con la presentazione francese e con ingredienti tradizionl-bucolici è la mia espressione culinaria.
Come si fanno? così:

5 pomodori ciliegia
mezza tazza di erba cipollina tagliuzzata
60gr TUC
60gr nocciole macinate (farina di nocciole)
70gr formaggio di capra
1 cucchiaio burro fuso
sale pepe

Tagliare a metà i pomodorini, levare i semi e tagliarli a pezzetti piccoli.
Ridurre in briciole i biscotti e unirli alla farina di nocciole. Lavorare con la forchetta il formaggio, salare, pepare e unirlo ai TUC. Aggiungere anche il burro. Lavorare con le mani, unire anche i pomodori  e formare delle palline.
Passarle nell'erba cipollina e lasciare in frigo per 2 ore.
Completare con un bastoncino da spiedino e servire.


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venerdì 15 marzo 2013

Tiramisù bianco




Aò, a me il tiramisù non mi piace.
O meglio, non mi piace quello che assaggio fuori casa mia!
No, non è che il mio è il migliore, figuriamoci, ma pian piano l'ho adattato ai miei gusti, quindi lo trovo perfetto per il mio palato.
 Non mi piacciono quelli carichi di caffè, quelli con i biscotti inzuppatissimi che fanno pappa, quelli sodi che rimangono in piedi, quelli che sanno di burro mascarponato.
Son difficile lo so, e non solo nei tiramisù.
In ogni caso la base di questa ricetta mi è stata data dalla mia amica Claudia, una non-foodblogger (una sana insomma) e quando non faccio il mio tiramisù classico, faccio questo che è supervelocissimo.
Ho semplicemente aggiunto del cioccolato bianco al posto del suo fondente e i biscotti li ho inzuppati nel latte invece che nel caffè.
 Total white.
Come il dentifricio.

Per farlo ci vuole:
pirofila 22x14

250g ricotta
70g zucchero a velo
2 uova
essenza di vaniglia
100g cioccolato bianco
150g savoiardi

Lavorare la ricotta, lo zucchero e i tuorli con la frusta. Unire una goccia di essenza di vaniglia.
Montare gli albumi a neve e unirli molto delicatamente alla ricotta.
Inzuppare velocemente i savoiardi nel latte e disporsi in uno strato, nella pirofila.
Spalmare la crema alla ricotta e cospargere di cioccolato bianco tagliato a coltello.
Disporre un altro strato di biscotti, la crema e completare con scaglie o riccioli di cioccolato.
Lasciare riposare in frigo per un paio d'ore.





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domenica 10 marzo 2013

Le notine e...fine di una carriera


 Anno 1997, anni 25
Il vigile è fermo, con le gambe leggermente divaricate, davanti alla targa anteriore della mia macchina con il blocchetto in mano, intento a scrivere. Gli corro incontro e deducendo che non mi sta lasciando il suo numero di telefono inizio la sceneggiata.


Fase uno, convincimento base:
-"Scusi, scusi, la macchina è mia! Oddio, quanto sono distratta, è che avevo un appuntamento importante e poi ho avuto una giornata veramente incasinata..."
-"Signorina ,mi dispiace, devo farle la multa, lei è in divieto di sosta."
Passare alla fase due, convincimento rafforzato.
Sguardo da triglia, sbattimento delle ciglia, arricciamento delle labbra.
-"Suvvia, non vorrà mica farmi una multa davvero?"
-"Bhè, io, veramente, non so...è che dovrei fargliela..."
Fase tre, la mazzata finale
-"Avanti...non mi dica che lei non ha mai fatto errori nella vita, ho solo parcheggiato 1 minuto piccolopiccolo. Non avrà mica il coraggio di fare la multa ad una signorina?"
La penna si arresta. Il foglietto rosa viene strappato in due, in quattro, in otto. Coriandoli.
-"Sì, ma non lo fare più eh!"
Dal lei al tu in 3 secondi netti.
Nono, giurin giurello, non lo faccio più. Monto in macchina, radio al massimo, stanno passando Valeria Rossi dammi tre parole, soleeecuoooreamooore e sgaso allegramente cantando.


Giorni d'oggi, anni 39
Il vigile è fermo con le gambe leggermente divaricate, davanti alla targa anteriore della mia macchina con il blocchetto in mano, intento a scrivere.
Gli corro incontro e appena mi è finito il fiatone inizio la sceneggiata.
Fase uno, convincimento base.
-"Scusi, scusi, la macchina è mia! Oddio, quanto sono distratta, è che avevo un appuntamento importante e poi ho avuto una giornata veramente incasinata..."
Silenzio. Manco mi guarda.
La penna continua a scrivere come niente fosse.
Passare immediatamente alla fase due, convincimento rafforzatissimo.
Sguardo da triglia, sbattimento delle ciglia, arricciamento delle labbra.
-"Suvvia, non vorrà mica farmi una multa davvero?"
-"Sì signora"
Signora??? Ma signora a chi? Ma con quale criterio mi chiama signora? In che data sono diventata signora? Non mi è arrivata nessuna notifica, nessuna lettera! Cioè, c'è un momento incalcolabile dove le persone, tutte insieme manco si fossero messe d'accordo, smettono di chiamarti signorina e di darti del tu ma ti chiamano Signora e ti cedono il posto nel bus.
Affranta e rassegnata, recito l'ultima fase, più per tradizione che per convincimento.
"Avanti...non mi dica che lei non ha mai fatto errori nella vita...Avrebbe il coraggio di fare la multa ad una...signora??"
-"E' il mio lavoro."
E' il suo lavoro.
Arranco in macchina con il foglietto rosa della multa, accendo la radio, volume basso che ho le orecchie sensibili, stanno passando Tchiajkoskj, la morte del Cigno.
Sì, l'età avanza e le mie moine non funzionano più.
Chiudo 20 anni di onorata carriera come attrice urbana, chiudo il sipario, attacco l'arbre magique al chiodo.
No, non voglio lamentarmi delle rughe, dei primi capelli bianchi, della balconata davanti che inizia a risentire della forza di gravità, e nemmeno dei dolori articolari quando piove o del rincoglionimento generale.
La cosa che più mi scoccia è dover pagare le multe.
Consoliamoci.

Questa frolla montata ve la consiglio caldamente.
Avevo fatto anche la chiave di sol ma mi è caduta a terra....(sarà il Parkinson?)





Ricetta base di Hermé

250 g burro morbido
100 g zucchero a velo
2 albumi
290 g farina
1 bacca di vaniglia
cioccolata al latte (o fondente)

Portate a temperatura ambiente il burro e gli albumi.
Con le fruste elettriche mescolate burro e zucchero fino ad ottenere una spuma soffice. Unite gli albumi leggermente battuti in due volte e continuate a frullare (l'impasto si dividerà per poi riunirsi dopo pochi minuti).
Quando  gli albumi si sono completamente assorbiti e l'impasto è tornato ad essere spumoso, aggiungete la farina setacciata e i semi della bacca di vaniglia. L'impasto si farà più sodo.
Riempite la sac à poche con bocchetta a stella e creare dei pasticcini, nel mio caso delle note musicali, su una teglia coperta di carta da forno.
Infornare per 10/15 minuti a 180°.
Usciti dal forno saranno delicatissimi, con una paletta trasferiteli in una griglia e lasciateli raffreddare del tutto. Se volete fare come me, sciogliete il cioccolato a bagnomaria e con molta delicatezza fatelo colare sui biscotti. Lasciare indurire.

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