L'ultimo anno delle superiori è stato caratterizzato da Sabati mattina nel bar di fronte alla scuola, per l'agognato e meritato maritozzo. Era una colazione che non conoscevo prima e che ho adorato da subito. Sono stata colpita prima dal nome originale e poi dalla dolcezza della brioche, molto diversa dal classico cornetto che avevo avuto modo di assaggiare.
Credo che nei sabati con interrogazione a tappeto, mi sono anche concessa il bis. Una volta diplomata il maritozzo è sparito dai miei sabati, dalle mie colazioni e dalla mia vista.
Pochi giorni fa, mio figlio ormai in partenza verso il simpatico e solare mondo dell'adolescenza, entra a casa ciondolante, lamentandosi ad ogni movimento:
-"Mamma sto malissimo, avrò la febbre a 40°, ho l'ebola, sto morendo"
Tocco la fronte, lievemente calda. Lo sdraio sul letto, lo devo svestire, muovere, consolare. E' un cataclisma, la voce e l'intonazione sono quelle di un morente in attesa dell'estrema unzione.
Gli misuro la febbre: il termometro si sforza di arrivare a 37,1.
Tzé, uomini.
'Nnaggia a loro.
Si addormenta in 15 secondi netti, rimango in silenzio a pensare che tra poco sarà un vero uomo e poi, probabile, un marito, il classico marito che a 37° di febbre fa chiamare il prete.
Marito...maritozzo...chissà se è tanto difficile la ricetta mi chiedo passando da mode: mamma a mode: foodblogger. Ne trovo una, l'unica che non esagera con l'uovo né con quantità Montersiniane. Il silenzio ambulatoriale e il fatto che in casa, per destino, avessi tutti gli ingredienti, mi ha fatto scattare dalla sedia e iniziare l'impasto per la brioche.
E mentre il futuro marito(zzo) di qualche (s)fortunata giovane moglie se la dormiva, io alle 23 spaccate avevo bello che farcito, un leggerissimo dolce romano, il ricordo di un bel sabato senza interrogazione, il peso piuma delle brioche e il peso morto sulle cosce.
Tzé, maritozzi.
Per 9 maritozzi
(da Vale, cucina e fantasia, leggermente modificata)
200 g farina 00
150 g manitoba
12 g lievito fresco
50 g burro
90 g zucchero
220 g latte
scorza d'arancia non trattata
10 g miele
1 uovo
200 ml acqua
150 g zucchero
panna montata
zucchero a velo
Intiepidire leggermente il latte, versarlo in una ciotolina e scioglierci il lievito fresco aggiungendo anche un cucchiaino di zucchero. Nella planetaria mettere le due farine e l'uovo. Azionare la macchina e far lavorare unendo il lievito. Aggiungere poco alla volta i pezzetti di burro avendo cura di aggiungere un pezzo solo quando il precedente è stato ben assorbito. Unire un po' di scorza di arancia, il miele e lo zucchero. Aumentare la velocità e lasciar lavorare per una decina di minuti fino a incordatura. L'impasto deve completamente staccarsi dalle pareti del cestello e arrotolarsi al gancio. Dovrà essere liscio, elastico anche se lievemente appiccicoso.
Trasferire in una ciotola lievemente infarinata, coprire con un pellicola e lasciar riposare fino al raddoppio. Rovesciarla su un tavolo di lavoro e dividere l'impasto in pezzature da 80 g. Pirlate le palline, date una forma leggermente o molto ovale/allungata e disponetele su carta da forno (ci vorranno 2 teglie). Coprite con pellicola: sistemare delle ciotoline capovolte o dei bicchieri accanto alla teglia e coprire tutto con pellicola, in questo modo si creerà l'ambiente ideale per la lievitazione e la pellicola nello stesso tempo non sarà a contatto con l'impasto ma sollevata dall'altezza dei bicchieri. Lasciar lievitare fino al raddoppio.
Riscaldare il forno a 180°,infornare i maritozzi per circa 15 minuti o fino a doratura. Nel frattempo preparare lo sciroppo: mettere l'acqua sul fuoco in un pentolino, aggiungere lo zucchero e farlo sciogliere. Appena i maritozzi sono usciti dal forno e avete controllato la cottura, spennellate con lo sciroppo e lasciate raffreddare completamente su una gratella o sulla stessa carta forno. Tagliate in due e farcire con la panna montata e una spolverata di zucchero a velo.
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lunedì 12 gennaio 2015
Maritozzi alla panna e...marit(tozzi)
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E questa sarebbe anche l'ora giusta per gustarmene uno! hai ragione la dolcezza della brioche del maritozzo non ha niente a che vedere con il cornetto...prima o poi dovrò provare a farli!!!
RispondiEliminaChe meraviglia Monique! Viene voglia di andare subito a comprare tutti gli ingredienti e prepararli immediatamente! Grazie per il tuo bellissimo post, che meglio di così non poteva descrivere la situazione, e della favolosa ricetta!
RispondiEliminaCiao, Ciao, Cristina
Che fame!
RispondiEliminaE' un po' che ho questa ricetta che mi frulla nella testa, vista tantissime molte su riviste e libri e mai provata.. Mi ha fatta venire voglia di farla!
I tuoi poi sono impeccabili, bravissima!
Un abbraccio
complimenti mi fa molto piacere!!!!! Grazie per la fiducia i tuoi sono stupendi!!!
RispondiEliminaeh va be'...a quest'ora poi!!!!!?????sono perfetti, invitanti...ed ora? ce li porti fin qui? ahah
RispondiEliminabaci
Chi è quello splendore di donna accanto al suo perfettissimo maritozzo?!
RispondiEliminaEnchantèe par tous!!
Màdame
Ps io a Roma un maritozzo così bello ancora lo devo trovare..
sono quei dolci che mi concedo troppo poco di frequente...
RispondiEliminae invece riempiono, gli occhi, la bocca, lo stomaco, e pure le idee...
Eh eh eh... gli uomini che si lagnano per piccoli malori sono un must ! Bellissimi maritozzi, anni fa ne ho provati in continuazione... e che buoniii!
RispondiEliminauhmmm *_* ricetta segnata e da rifare al più presto!
RispondiEliminaMamma mia che meraviglia. Posso solo sentirne l'odore. Anzi, meglio di no se no non mi trattengo. A casa mia invece, marito e figlio, ignorano ogni tipo di sintomo. Sono io che me ne accorgo. Per esempio -hai un sacco di tosse!- -E allora?- -Prendi lo sciroppo!- -No!- Poi dopo un mese....-Hai ancora la tosse! Te l'avevo detto di prendere lo sciroppo!- Poi dato che sono infermiera vedo dei sintomi che ( forse) non ci sono. Io sono peggio di loro!
RispondiEliminaSecondo me il pargolo malatissimo si sarebbe rimesso subito in sesto alla vista di una di queste golosità. Sono una che detesta la panna montata ma il maritozzo è poesia pura, l'unico caso in cui mangio senza proferire verbo
RispondiEliminalo voglio!!!!!!
RispondiEliminaBuonissimi, anche io ne ho raccolte tre o quattro di ricette di maritozzi e sono lì che le studio in attesa di mettermi ad impastare.. che bontà!
RispondiElimina.... Intanto adesso sono diventate 5 ed è meglio che mi dia da fare! ;)
Anche per me il ricordo va al liceo , quando il metabolismo mitico di quella età ci concedeva anche il bis senza problemi ora è tutto più complicato però per questo maritozzo farei volentoeri uno strappo alla regola!
RispondiEliminaA presto
Alice
...e meno male che poi si sono incordati, questi maritozzi, veroooo?!
RispondiEliminaChe meraviglia....
Tze, uomini...troppe ce ne sarebbero da dire. Ma tu già lo sai.
Bacioni
che buono mamma mia,deliziosissimo,felice settimana
RispondiEliminaM A R I T O Z Z O .... anche solo dal nome si capisce che è una cosa goduriosissima! Ed il tuo racconto di mamma l'ha reso ancora più dolce.
RispondiEliminaAh ah ah ^^ uomini!!! Mi hai fatto morire, sono davvero tutti uguali a prescindere dall'età!
RispondiEliminaE il maritozzo è un vero schiaffo alla dieta del 2015! Ma si, dai che ce lo siamo meritate!
sono perfetti,una vera poesia!!complimenti :)
RispondiEliminaVoglio un maritotozzo così anch'io dolce e che non si lamenta !!!!
RispondiEliminaSono perfetti una goduria.
Non sapevo avessi un figlio, ho letto fino al fondo per vedere se sarebbe spuntato anche il maritozzo, ma niente, solo quello della ricetta... Bello tutto, il racconto la ricetta e soprattutto le foto.
RispondiElimina:-)
Sono bellissimi!!!!
RispondiEliminaahahah..il mio dolcissimo marito 35enne a Natale si è fatto una settimana da moribondo con 37° di febbre...ma perchè sono così???
RispondiEliminaComplimenti x questa ricetta, se ti dicessi che non li ho mai mangiati?? Devo rimediare..
A Natale ho preso chili e mi sono messa a dieta ieri, ma.....la volontà vacilla per forza se vedo una squisitezza del genere :-)
RispondiEliminaAh, le colazioni da studentesse... Giusto oggi un mio allievo si stava mangiando un metro quadro di stria stra-unta... Beati loro! E noi, che studenti lo siamo stati tutti. Tzè!
RispondiEliminaV.
Sempre bello leggere i tuoi incipit e le tue storie prima della ricetta anch'essa sempre invitante e particolare! Mi mettono sempre un sorriso..talvolta tra i baffi..che non ho:-)... Brava brava complimenti
RispondiEliminaCi proverò. E se non smetterò più, non fermatemi...
RispondiEliminaAnche per me i maritozzi alla panna risalgono ai miei trascorsi da studentessa...ma perché mai non me li concedo più spesso? Sono talmente deliziosi e golosi e confortanti con tutta quella panna e la brioche morbida! E' arrivato il momento di provare a farli...Grazie per la ricetta e per il post divertente e azzeccatissimo!! Un abbraccio e serena notte, Mary
RispondiElimina'Nnaggia a te, io con 37.1 a volte sono stata peggio che con 38. Ma ormai non prendo la febbre da un bel po' di anni.Io sono un tipo a cui la febbre viene rarissssssimamente (stai a vedè..tocchiamoci!).
RispondiEliminaIl maritozzo, mi ha sempre ispirato, sono sempre stata lì lì per prenderlo al bar ma qualcosa mi ha sempre frenato. Forse la paura di passare da sbrodolona. Ma vista la possibilità di farlo a casa, chissene se la panna casca sul mento, anzi...
Anche perchè io sonno una patita della panna...
Ma non eri tu che non avevi la planetaria? Eri il mio mito! Ah la caduta delle dee!
RispondiEliminaCiao bello (bella??), sì, esatto non ho avuto la planetaria fino a quando non ho deciso di passare a lievitati dove la planetaria è utile come le fruste elettriche al posto dell'olio di gomito per montare la panna. Incordare l'impasto da brioche a mano è roba da Dei e io non lo sono mai stata:-) Coraggio! Il mondo è pieno di altri blog!
RispondiEliminaMonique, che bello leggerti... è da stamani che "sfoglio" il tuo blog, in una giornata per me un po' difficile.
RispondiEliminaGrazie per avermela resa più leggera: apprezzo la tua verve, le tue ricette ghiottissime e le tue foto suggestive. E'difficile trovare tutto questo in un solo blog, ti ammiro veramente molto.
Bellissimo leggerti, come sempre!
RispondiEliminaI tuoi maritozzi sono da urlo!
Naty
Ciao Monique (anche mio fratello anni fa aveva una fidanzata/amica svizzera che si chiamava Monique :-)) ho fatto i tuoi maritozzi e le mie cosce ringraziano :-) Favolosi! La ricetta è spiegata benissimo e precisissima!!!! Grazie Arianna
RispondiEliminaBella la ricetta e bello il racconto....Ahhh i marit(ozz)i !!
RispondiEliminaBella la ricetta e bello il racconto....Ahhh i marit(ozz)i !!
RispondiEliminaChe bontà questi maritozzi . . . sono super invitanti ^_^ !
RispondiEliminaVolevo farti i miei complimenti per il blog al quale mi sono appena unita per non perdere di vista alcuna novità culinaria . . . se ti va di passare dalla mia neo pagina mi trovi su scrignodidelizieglutenfree ^_^
A presto :)
Non sono mai riuscita ad assaggiarne uno, complice il fatto che da noi non siano tradizionali, e ogni volta che dal web perforano il monitor, magari ben fotografati come i tuoi, la salivazione parte a 1.0000. E non parliamo di (m)aritozzi che io ne ho due coi quali rendere un inferno la vita di due povere ragazze che non sapranno in cosa andranno a cacciarsi. Povere loro...
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